Sunday, 7 September 2014

#ICEBUCKETCHALLENGE: COME TI RACCOLGO I FONDI DA OGGI IN POI

I risultati strabilianti dell’Ice Bucket Challenge (in italiano: la sfida del secchio di ghiaccio) nella raccolta fondi per combattere la SLA impone un cambiamento drastico a come vengono affrontate comunemente le campagne di sottoscrizione.

Mark Zuckerberg e il suo Ice Bucket Challenge

L’idea di base è di versarsi in testa un secchio di acqua ghiacciata e di sfidare altre persone a fare altrettanto. Naturalmente, il tutto va filmato e condiviso in rete per avere la massima risonanza possibile. Non si tratta di una novità, come riportato su Wikipedia - http://en.wikipedia.org/wiki/Ice_Bucket_Challenge - questa operazione è già stata tentata per scopi benefici in passato anche con buoni risultati.


Quest’ultima ondata lanciata dalla fine dello scorso mese di luglio dall’associazione americana ALSA - http://www.alsa.org - però è andata veramente oltre ogni più rosea previsione. Hanno preso parte a questa iniziativa migliaia e migliaia di persone, fra cui uomini politici come l’ex presidente USA George W. Bush, l’attuale presidente del consiglio italiano Matteo Renzi, capitani d’impresa come Mark Zuckerberg e Bill Gates, gente dello spettacolo come Jennifer Lopez e Lady Gaga, sportivi come Valentino Rossi e Cristiano Ronaldo e via dicendo. Il risultato? Come si legge nel suo sito, la ALSA in poco più di un mese ha raccolto fondi per quasi $ 110 milioni da oltre 3 milioni di donatori.

Davanti a questi fatti mi vengono alcuni pensieri che riporto in ordine sparso (non vogliatemene):
  1. congratulazioni a chi ha avuto questa idea e a chi è riuscito a coinvolgere alcune personalità;
  2. un’operazione del genere poteva partire solo dagli USA e da nessun’altra parte, nemmeno in Europa, per tante ragioni soprattutto di tipo culturale;
  3. l’Ice Bucket Challenge è oramai un’idea non più replicabile e bisogna ingegnarsi a trovarne delle altre;
  4. il segreto del successo di queste operazioni è nelle relazioni fra persone;
  5. la comunicazione su social network riesce a muovere molto denaro, pur non essendo una comunicazione di natura commerciale. Anzi, proprio perché non è una comunicazione di natura commerciale;
  6. anche i temi più scabrosi possono essere trattati con leggerezza senza mancare di rispetto a nessuno e traendone un vantaggio;
  7. (ed ultimo) i professionisti del settore devono essere preparati perché gli sarà richiesto qualcosa del genere e non sempre si riesce ad ottenere grandi risultati.